Iniziamo con la Legge 23 aprile 2009, n. 38, meglio nota come “Legge anti
-stalking”.
In realtà la legge converte (cioè fa diventare effettivo ai
sensi di legge) un decreto (cioè un atto emanato in momenti di urgenza “mentre”
si prepara una legge) che si chiamava “decreto-legge 23 febbraio 2009, n. 11, recante
misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza
sessuale, nonché in tema di atti persecutori”.
Puoi vedere infatti dalle
date che prima fu emanato un decreto (cioè una misura urgente) nel febbraio
2009, diventato poi legge nell'aprile dello stesso anno.
Ok, qui finiscono i termini
tecnici. Parliamo di Donne.
L’innovazione di questa legge
è proprio nei termini “contrasto alla violenza sessuale e in tema di atti
persecutori”.
Ti dico qual è la mia
opinione da “addetta ai lavori”.
Ci sono già tante leggi che
proteggono (almeno sulla carta) la donna.
Il mio timore è che quando
non si riesce a far applicare una cosa che già esiste, si provi ad inventarne
un’altra.
Resta il fatto che queste
leggi esistono e ben venga! Utilizziamole.
Il cammino che facciamo noi
parte innanzitutto da noi stesse, ricordalo sempre, ma è sacrosanto che
esistano strumenti che ci assistono.
Questo vuol dire in poche
parole che esistevano già delle leggi a tutela delle donne (e le vedremo), ma
la 38/2009 apporta modifiche importanti a quelle stesse leggi.
Vediamo le modifiche più
interessanti in breve.
Per il testo completo della
Legge clicca QUI
Articolo 4
“…La persona offesa dai reati di cui agli articoli 609-bis,
609-quater e 609-octies del codice penale può
essere ammessa al patrocinio anche in deroga ai limiti di reddito
previsti dal presente decreto”.
Che vuol dire?
Vuol dire che spesso le donne
non denunciano perché non sono indipendenti economicamente (Clicca QUI per
sapere quali sono i diversi tipi di maltrattamento, tra cui proprio quello
economico).
Per la legge viene ammesso al
gratuito patrocinio (cioè senza sostenere spese) solo chi ha un reddito basso.
Tutti gli altri si pagano l’avvocato da soli.
Per spingere le donne alla
denuncia, si è stabilito invece che anche chi potrebbe normalmente per legge
sostenere le spese legali, può usufruire dell’assistenza legale gratuita.
Io stessa, come consulente,
ho rappresentato parti civili in gratuito patrocinio, e assicuro che è un
pensiero in meno dentro la situazione già stressante di per sé.
Articolo 6 comma 7 - Piano straordinario di
controllo del territorio
Per la tutela della sicurezza urbana, i comuni possono
utilizzare sistemi di videosorveglianza in luoghi pubblici o aperti al
pubblico.
Che vuol dire?
Che si è deciso di aumentare
il numero di telecamere sparse nelle città per monitorare il territorio. Se da
una parte questo viene interpretato come una violazione della privacy, dall'altro è un ottimo strumento che scoraggia un potenziale gesto violento.
Se ti trovi in un posto
pubblico ma poco frequentato, specialmente se non è pieno giorno, fai
attenzione alla presenza di eventuali videocamere di sorveglianza e posizionati
lì vicino.
Articolo 7 – modifiche al codice penale
Questo è uno degli articoli
più importanti perché modifica il codice penale.
In pratica introduce un nuovo
tipo di reato, il 612-bis: gli atti persecutori.
Cosa dice?
Salvo che il fatto costituisca più grave reato (ad esempio se la violenza sfocia in omicidio),
è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con condotte
reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave
stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato
timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o
di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo
stesso ad alterare le proprie abitudini di vita. La pena è aumentata se il fatto è commesso dal coniuge
legalmente separato o divorziato o da persona che sia stata legata da relazione
affettiva alla persona offesa...Il delitto è punito a querela della persona offesa (cioè
bisogna fare una denuncia spontaneamente). Il termine per la proposizione
della querela è di sei mesi (cioè bisogna
fare la denuncia entro 6 mesi dal fatto).
Che vuol dire?
In pratica il fatto di avere una relazione con una persona
(o di averla avuta) è un’aggravante nel caso si faccia del male a quella
persona.
Certo il punto sensibile e delicato è che dopo fatta la
denuncia (se si arriva a farla) si deve tornare a casa da chi maltratta..
Articolo 8 -
ammonimento
“Fino a quando non è proposta querela per il reato di cui
all'articolo 612-bis del codice penale (cioè
gli atti persecutori) la persona offesa può esporre i fatti all'autorità di
pubblica sicurezza avanzando richiesta al questore di ammonimento nei confronti
dell'autore della condotta”.
Che vuol dire?
Nella pratica: non vuoi arrivare a denunciare tuo marito ma
lo fai convocare in Questura per essere rimproverato…
Siamo d’accordo sul fatto che questo sia uno strumento
utilissimo, ma immaginiamo le conseguenze di un’azione del genere?
E da qui partono altri articoli che puniscono una persona se
è già stata ammonita in precedenza, che le impediscono di avvicinarsi alla
donna, che ne limitano la facoltà di parlarle o frequentare i luoghi e le
persone che frequenta lei. Questo però spesso incattivisce ancora di più.
L’articolo 11 - Misure a sostegno delle vittime del reato di atti persecutori
dice che “Le forze
dell'ordine, i presidi sanitari (il
pronto soccorso in pratica) e le istituzioni pubbliche che ricevono dalla
vittima notizia del reato di atti persecutori, hanno l'obbligo di fornire alla
vittima stessa tutte le informazioni relative ai centri antiviolenza presenti
sul territorio e, in particolare, nella zona di residenza della vittima. Le
forze dell'ordine, i presidi sanitari e le istituzioni pubbliche provvedono a
mettere in contatto la vittima con i centri antiviolenza, qualora ne faccia
espressamente richiesta.
Che vuol dire?
Che il carabiniere al quale stai denunciando il fatto,
dovrebbe dirti qual è il centro antiviolenza più vicino a casa tua e, magari,
chiamarlo per te.
Clicca QUI per conoscere il centro più vicino a casa tua.
E infine
Articolo 12 - Numero verde
Presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri -
Dipartimento per le pari opportunità è istituito un numero verde nazionale a
favore delle vittime degli atti persecutori, attivo ventiquattro ore su ventiquattro,
con la finalità di fornire, nei limiti
di spesa di cui al comma 3 dell'articolo 13
(sigh…se
finiscono i soldi si stacca la linea)
un servizio di prima assistenza psicologica e giuridica da
parte di personale dotato delle adeguate competenze, nonché di comunicare
prontamente, nei casi di urgenza e su richiesta della persona offesa, alle
forze dell'ordine competenti gli atti persecutori segnalati.
La Donna ha bisogno di partire da se stessa per non entrare
o per uscire dalla violenza.
Senza odio, rancore
e vendetta, ma solo con amore verso se stessa.
Qui facciamo proprio questo.
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