Mi è capitato negli ultimi giorni di parlare con alcune amiche, donne intelligenti e lavoratrici, di un fenomeno molto diffuso ma non abbastanza affrontato.
Parlo del maltrattamento economico, vera e propria forma di violenza.
Siamo purtroppo abituate ad associare la violenza agli atti fisici, ma dobbiamo sempre tenere a mente che qualunque situazione che ci privi della libertà in uno o più campi della nostra vita è, senza mezzi termini, violenza.
Quello che noi donne possiamo fare è lavorare su noi stesse per non metterci mai in situazioni di dipendenza, per quanto idilliache potrebbero sembrare.
Per maltrattamento economico si intende "qualunque situazione nella quale un uomo (o un'altra persona) limiti l'accesso all'indipendenza economica di una donna (o di un'altra persona in generale)."
Facciamo degli esempi pratici:
1. La donna non ha un lavoro suo
In questo caso siamo costrette a chiedere a nostro marito/compagno denaro per qualunque esigenza. Generalmente lui ci rinfaccia che "gli costa troppo", quando invece noi utilizziamo il denaro per fare la spesa e per la gestione della casa e dei figli.
Possiamo arrivare a trascurarci per non dover chiedere i soldi per andare dal parrucchiere o in palestra o per acquistare dei vestiti nuovi.
Possiamo arrivare ad umiliarci sottostando a tutti i suoi voleri perchè pensiamo di non avere altra scelta.
Anche se in buona fede (spesso lo facciamo per garantire una vita decorosa ai nostri figli) non dobbiamo sottostare a questo ricatto morale.
Oltretutto in genere l'uomo non ci mette a conoscenza delle sue personali spese, e se proviamo a chiedergli giustificazioni di uscite economiche può anche arrabbiarsi.
Potrebbe di fatto anche essere generoso con noi, ma non dobbiamo mai dimenticare che qualunque situazione in cui non siamo libere di gestirci non va bene.
Tendiamo a sottovalutarci, affermando di non essere brave in nulla e che trovare lavoro è impossibile, ma ricordiamoci sempre che queste sono scuse che diciamo a noi stesse per non assumerci la responsabilità della nostra vita.
Possiamo fare tutto, qualunque cosa.
2. La donna ha un lavoro suo ma l'uomo di fatto gestisce i soldi
Anche questa situazione è particolarmente odiosa, perchè nonostante il fatto che lavoriamo lui ci obbliga di fatto a dargli i soldi che guadagniamo, con la scusa che lui sa come gestire le entrate e noi no (anche se invece siamo state brave a trovare lavoro!).
Possiamo avere un conto cointestato che lui utilizza a suo piacimento o (nel caso di lavori atipici o in nero) potremmo essere costrette a dare a lui i contanti.
Se lui vuole fare una spesa particolarmente ingente tutto è normale, però se noi abbiamo bisogno di denaro (che oltretutto ci siamo guadagnate!) allora crolla il mondo!
3. L'uomo si rifiuta di pagare gli alimenti
Anche se il matrimonio è finito, il maltrattamento economico potrebbe continuare nel caso in cui lui si rifiutasse di adempiere a quanto stabilito per legge, cioè al mantenimento (soprattutto in presenza dei figli).
4. Ricatti economici sul lavoro
Ecco un'altra forma di violenza economica alla quale spesso non pensiamo.
Un datore di lavoro che ci costringe (più o meno esplicitamente) a fare cose che non vorremo fare facendoci credere che altrimenti ci farà perdere il posto di lavoro commette reato.
Non è necessario che ci chieda prestazioni sessuali (anche se spesso questa è la situazione più ricorrente).
Potrebbe chiederci di fare cose che non rientrano nei nostri obblighi contrattuali o di essere "gentile" con lui o altro.
Il principio è che manipola il nostro stipendio ben sapendo che non possiamo farne a meno.
Potrebbe ritardare i pagamenti di proposito per ricordarci psicologicamente che dipendiamo da lui.
COME USCIRNE?
Uscire da una situazione di questo tipo è molto difficile, ma mai impossibile.
Questo è ciò che dobbiamo sempre tenere a mente.
Non dobbiamo pensare di non avere scelta perchè una scelta c'è sempre.
Chiedi aiuto ai vostri genitori se ciò è possibile.
Non pensare che in questo modo ti umilierai, perchè in realtà la vera umiliazione è permettere all'uomo violento di controllare la tua vita e la tua energia.
Cerca un lavoro che ti permetta di uscire da questo stallo.
Chiedi aiuto ai centri antiviolenza.
Chiedi aiuto ad un avvocato.
Chiedi aiuto ad uno psicologo.
Soprattutto lavora su te stessa per convincerti che vali molto di più di ciò che pensi!
Non sprecare il tempo a convincerti di quanto sia difficile uscirne, ma impiegalo per convincerti che ce la farai!
COME NON ENTRARNE?
Rimani sempre fedele a te stessa, non delegare, non mettere la tua vita nelle mani di nessuno.
Questo non vuol dire assolutamente che non puoi crearti una relazione di reciproco scambio o sostegno, ma è vero o no che lo senti subito se quell'uomo ha qualcosa che non va e che non ti piace?
Ascolta il tuo istinto.
Se lui comincia a chiederti troppo o ti costringe a limitazioni o ti dice che è inutile che tu lavori, chiediti sinceramente se è questo che tu vuoi.
Parlane con altre donne o amici.
E ricordati sempre che ce la farai.